9.2.11

Vita da redattore_13

Mezz’ora più tardi l’editor mi ha chiamato nel suo ufficio. «Leggi» ha detto allungandomi il box di prova scritto da Gladia. «Leggi, e dimmi se non è praticamente perfetto!». In bocca a lui, che non fa mai complimenti a nessuno (tranne forse ai nostri grandi Autori), quel giudizio pesava, eccome. «Il volume che stava seguendo Gladia puoi benissimo farlo tu» ha aggiunto, distrattamente. «Non voglio che lei perda altro tempo con la redazione. Da questo momento in poi deve pensare soltanto a scrivere...». Parlando alzava gli occhi al soffitto, come se aggiornasse i suoi calcoli mentali. «Se poi è veloce come sembra, quando avrà finito con il libro di storia dell'arte le chiederò di darci una mano anche su altri libri… per esempio potrebbe aiutarci con la nuova edizione del manuale di psicologia di quell’incapace che è sempre in televisione...». Ecco, aveva già trovato come sfruttare al meglio la gallina dalle uova d’oro che gli era inaspettatamente caduta tra le braccia. «Leggi, leggi il box su Caravaggio» ha ripetuto battendo con l’indice sul foglio. «Questa ragazza ha proprio del talento» mi ha confidato sottovoce, e poi, stringendomi il braccio e fissandomi con due occhi spiritati: «una così è meglio non farsela scappare!». Io tenevo il foglio tra due dita senza riuscire a leggere una parola, ma si capiva a colpo d’occhio che il testo era già limato a dovere e che non superava nemmeno le duemila battute previste. Vedendomi lì imbambolato, l’editor non ha potuto trattenersi: «Gladia ha una preparazione davvero eccellente… Sarà un ottimo acquisto per l’Azienda. Ne sono convinto!». Ne era convinto, bene. E intanto, per la prima volta, aveva chiamato Gladia per nome.

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