23.9.09

Vita da redattore_2

(Apro una parentesi e preciso che mi definisco redattore fantasma per dare una sfumatura simpatica alla mia condizione di collaboratore a progetto. Nella casa editrice in cui lavoro – mi correggo: nella casa editrice con cui, al momento, collaboro –, cioè la Giacobino, i redattori assunti sono davvero pochi e risalgono a un’era remota, che qualcuno ogni tanto rievoca in racconti dal sapore fantastico, un’epoca che sicuramente era già finita da un pezzo quando, quasi sei anni fa, sono arrivato io. I redattori assunti godono di tutti i privilegi previsti dalla loro condizione, come buoni per il pranzo, tredicesime, premi di produzione, corsi di aggiornamento, doni, sconti del cinquanta per cento alla libreria aziendale, inviti alle feste di Natale eccetera. Noi redattori fantasma, invece, facciamo il loro stesso lavoro ma non abbiamo diritto a niente del genere. Ci siamo, ci muoviamo tra loro, ma è come se nessuno registrasse la nostra presenza. Come dei fantasmi, appunto. Chiusa parentesi.)

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