7.5.10

Che cosa fa un redattore_3

Finalmente apro Il cane zoppo di Tom, leggo la prima pagina e mi ritrovo nel mezzo di un tipico dramma autistico. Tom, il protagonista, è in preda a una crisi di nervi perché nel suo piatto ci sono piselli, che per prima cosa sono verdi, e lui non può mangiare niente che sia verde, marrone o rosso, e soprattutto sono dispari, lo ha notato alla prima occhiata, e lui non può mangiare niente che non sia in numero pari. Ma cosa vuoi che ne sappia il padre, che è ubriaco dalla mattina alla sera. È già tanto che sia riuscito a aprire la scatola e a scodellargli i piselli, col tremito da delirium tremens che si ritrova. E poi i piselli sono l’unica cosa commestibile che ha in casa, oltre alle bottiglie di birra. Certo, la mamma di Tom non avrebbe mai fatto un errore del genere. Peccato che sia morta per dare alla luce il bambino.
Andiamo bene, penso, e sfoglio velocemente le pagine che seguono, sperando che almeno questo strazio di incipit finisca alla svelta. Ma vedo che la fine del capitolo è ancora lontana, e che a pagina 13 si parla ancora di piselli. Pazienza. Prendo la matita e sottolineo il che cazzo fai! che campeggia in alto a pagina 5.
Di solito parole come cazzo o stronzo, con tutti i loro derivati, sopravvivono alla nostra censura, perché ormai, come ripete sempre l’editor, sono completamente desemantizzate. In questo caso però è stato lui a raccomandarmi di toglierle o sostituirle il più possibile, perché ce ne sono troppe. E infatti ecco un altro cazzo a fine pagina, ma qui è facile, si elimina senza fatica e il senso della frase non cambia di una virgola. Una volta sottolineate tutte le parole proibite dovrò mettermi al computer e farne un bell’elenco. Non oso pensare a quante ore ci vorranno per finire questo lavoretto.
Mentre mando mentalmente l’editor a farsi fottere ecco che a pagina 9, riga 3, avvisto un eloquente quella troia di tua madre! Lo grida il padre di Tom al povero bambino, che non ha ancora osato sfiorare il mucchietto di piselli dispari, ormai freddi, ammonticchiati in mezzo al piatto. E io penso a come sostituire troia con parolacce più blande, mi sforzo, ma non mi viene in mente niente di decente. Sgualdrina? No, non lo dice nessuno, di certo non un operaio navale alcolizzato. Puttana andrebbe meglio, ma ovviamente non è adatto ai nostri giovani lettori*. Forse si può dire quella pazza, anzi no, quella scema di tua madre. Vada per scema, anche perché ho già perso troppo tempo su questa frase. E un’altra pagina è andata, una in meno.
Una cosa è sicura, sono solo a pagina 10 e il piccolo Tom mi sta già sul culo.

*Gli stessi giovani lettori che magari si scattano foto porno per venderle in internet in cambio di una ricarica del telefono, o che semplicemente dicono parole molto più pesanti di puttana fin dalle elementari. Ma questo impone lo stupido perbenismo della scuola e dei professori, e noi alla Giacobino li accontentiamo sempre.

Nessun commento:

Posta un commento

© 2009-2011 redattorefantasma

email

redattorefantasma@gmail.com

indice