4.1.10

La stagista_11

Ho capito l’unica cosa che c’era da capire: Gladia è di una noia indescrivibile. A conti fatti aveva sì e no un paio di cose da dirmi, e nessuna delle due mi interessava minimamente. Adesso ho la certezza che io e lei non abbiamo niente in comune e, soprattutto, che c’è ben poco da conoscere oltre alla sua brillante carriera scolastica. Perché la ragazza non ha spessore, sembra piatta, sottile, come la carta su cui è scritto il suo curriculum. Lo penso mentre fingo di ascoltare l’insignificante aneddoto su Umberto Eco che mi sta raccontando nei minimi dettagli, con notazioni tipo «sapessi quanto è intelligente, ironico, e colto!»... Ma va? Chi l’avrebbe detto? Se solo potessi versarle addosso la dannata bevanda bollente e andarmene. Invece mi mordo la lingua e mi sforzo di soffocare sul nascere l’ennesimo sbadiglio.

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